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Inclusive Organisations: tutti i colori dell’orgoglio a Ljubljana

27/06/2023

Dopo i primi mesi di avvio del progetto Inclusive Organisations, Lunaria è stata in Slovenia per testare le sue pratiche inclusive e condividerne di nuove durante la Study Visit. Scopri cosa è successo!

Dal 13 al 17 Giugno 2023, quattro rappresentanti di Lunaria, Pontedincontro e ARCI Solidarietà hanno preso parte alla Visita Studio del progetto di partenariato Erasmus+ Inclusive Organisations, ospitati dall’ associazione Ljubljana Pride che in quei giorni ha organizzato il festival per la Parata dell’Orgoglio LGBTQIA+ con lo slogan “Več skupnosti, en boj- Comunità diverse, una sola lotta”. Durante il festival è stato possibile prendere parte attivamente nell’organizzazione di alcuni eventi e conoscere più nel profondo le associazioni inclusive attive nell’area metropolitana della capitale slovena.
Per conoscere meglio il progetto Inclusive Organisations leggi l’articolo sul nostro sito! 

Di seguito il “diario di viaggio” di Ismael e Arianna, portavoce di Lunaria durante l’evento. 

Giorno uno: Primi passi nella visita studio

Il primo giorno di visita abbiamo preso parte come relatori ad una conferenza sulle organizzazioni inclusive, parte del programma del Pride Festival, dove è stato possibile condividere le pratiche di inclusione che applichiamo del nostro lavoro quotidiano con i giovani. Durante la conferenza, tenutasi al MSUM- Museo di Arte Contemporanea di Metelkova , è stato possibile creare un confronto tra le diverse associazioni slovene che hanno preso parte e noi partner internazionali, provenienti dall’Austria, Italia e Spagna. Nel pomeriggio, dopo aver visitato una galleria d’arte contenente opere di artisti queer dall’ Ucraina, abbiamo preso parte al panel sulla solidarietà queer nei Balcani, dove rappresentanti di diverse associazioni queer di Croazia, Macedonia, e Bosnia ed Erzegovina hanno presentato la situazione nei loro paesi e le strategie applicate per promuovere la difesa dei diritti LGBTQIA+ nella penisola. 

Giorno due: Attivismo tra il passato e il presente

Il secondo giorno è iniziato con la visita dei luoghi che hanno segnato la storia del movimento LGBTQIA+ a Ljubljana e la nascita del Pride in Slovenia. Significativa è stata la prima tappa del tour, la vetrina di quello che un tempo era il Café Galerija, dove nel 2001 attivisti dalla Slovenia e dalle nazioni vicine occuparono il bar in risposta a una disciminazione verso una coppia omosessuale, dando vita al primo Pride sloveno. Nel primo pomeriggio abbiamo inzialmente preso parte ad un laboratorio sulla sostenibilità ospitato dal locale Monokel, unico bar gestito dalla comunità lesbica in Slovenia, per proseguire con una visita all’ associazione Drogart, impegnata nella promozione di politiche, programmi e pratiche volte alla riduzione del danno del consumo di droghe. L’associazione svolge servizi di counseling, aggregazione giovanile e sensibilizzazione all’uso consapevole delle droghe, nonché alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, attraverso lavoro sia d’ufficio che di strada durante le serate e i festival. Subito dopo le visite pomeridiane, abbiamo preso parte al panel sulla solidarietà nel movimento lesbico, tenuto da Ljubljana Pride e tre ospiti internazionali dall’Italia, Croazia e Georgia. Attraverso gli esempi di varie iniziative e pratiche che uniscono le varie attiviste lesbiche a livello globale, Europeo e regionale, è stato possibile parlare in maniera intersezionale di quanto le donne lesbiche, sia cis che transgender, subiscano un livello maggiore di discriminazione nella nostra società, evidenziando la necessità nel movimento di dare risalto alle loro voci e iniziative. 

Giorno tre: Orgoglio sostenibile e solidale

La mattina del terzo giorno è stata dedicata alla definizione degli step successivi del progetto, e nello specifico della fase di monitoraggio e ricerca dei bisogni dei gruppi marginalizzati coi quali lavoriamo. Dopo aver definito delle linee guida da seguire nei prossimi mesi, il pomeriggio è stato dedicato alla visita del centro culturale alternativo Metelkova Mesto, luogo dove negli anni ‘90, successivamente all’indipendenza della Slovenia, un gruppo di artisti occupò una base militare dell’esercito jugoslavo per farne un centro artistico aperto a tutta la città. Successivamente, è stato possibile prendere parte a due panel parte del festival: il primo, con ospiti da Germania e Bosnia ed Erzegovina, ha parlato dell’intersezione tra sostenibilità e attivismo LGBTQIA+, mentre il secondo ha trattato il tema della solidarietà internazionale nel movimento queer, attraverso la proiezione del cortometraggio “Marco” e una conversazione con il regista Saleem Haddad, dalla Palestina, e altri ospiti dal Libano, dalla Georgia e dal Portogallo. Grazie ai due panel è stato possibile riflettere in maniera ancor più intersezionale delle varie oppressioni che il movimento riceve a livello globale, e di come i modelli di sviluppo, per essere davvero sostenibili, debbano abbracciare le sfere ambientali, sociali ed economiche. 

Giorno quattro: Inclusione da Ljubljana a Škofja Loka 

Nella mattinata del venerdì abbiamo inizialmente ricevuto una visita dall’ associazione LEGEBITRA, una delle prime associazione LGBTQIA+ della Slovenia, attiva nella lotta alle discriminazioni della comunità su vari livelli. L’associazione ha sviluppato negli ultimi dieci anni una serie di corsi di formazione e certificazioni per promuovere l’inclusione delle persone LGBTQIA+ in vari enti e aziende. Attraverso il sito dedicato, una persona queer può controllare quali fornitori di servizi sono in possesso della certificazione e scegliere se recarsi nell’ente o attività commerciale. Il confronto con LEGEBITRA è stato molto utile nel definire alcuni punti che si implementeranno nella certificazione che svilupperemo nei mesi prossimi con Inclusive Organisations. Dopo aver preso un bus per la cittadina di Škofja Loka, siamo stati ospiti della associazione Zavod TRI, che si occupa di accoglienza e aggregazione di donne migranti nella regione e promuove attività ludiche e corsi di lingua slovena. Di ritorno a Ljubljana abbiamo preso parte all’ultimo panel del festival, sulla resistenza e resilienza del movimento queer in Ucraina. Tre rappresentanti della comunità LGBTQIA+ ucraina e del Kyiv Pride hanno parlato delle difficoltà della comunità dopo un anno e mezzo di guerra e esposto le migliori soluzioni per promuovere azioni concrete di supporto e solidarietà verso il popolo ucraino. 

Giorno cinque: Diverse comunità, una sola lotta!

Durante l’ultimo giorno di Study Visit, abbiamo avuto modo di prendere parte al Ljubljana Pride, cuore dell’ intero festival al quale abbiamo preso parte negli ultimi giorni. Nella mattina è stato possibile attraversare il pride village, dove molte delle organizzazioni visitate nei giorni precedenti hanno installato banchetti informativi e svolto attività di sensibilizzazione. Dalle 17 è cominciato l’assembramento a Metelkova, dove è poi partita la marcia verso le vie della città fino ad arrivare alla piazza del Congresso, centro politico della Slovenia. Dal palco della piazza hanno parlato, oltre a vari rappresentanti della comunità sia locale che internazionale, anche la Presidente della Repubblica Slovena Nataša Pirc Musar.
Nonostante ci siano stati diversi attacchi alla comunità nei giorni precedenti e durante la parata, hanno preso parte più di 4000 persone.

Questa settimana con Ljubljana Pride è stata davvero stimolante e costruttiva sotto molti punti di vista. Questo perché abbiamo avuto modo di rafforzare i rapporti con i nostri partner del progetto, utile alla collaborazione per “Inclusive Organizations”;  ma anche perché abbiamo avuto l’occasione di conoscere la realtà quotidiana della comunità LGBTQIA+ nella penisola Balcanica, reso possibile grazie al contatto con le associazioni della  città. Un elemento importante per questa settimana è stato il gruppo di attivisti provenienti da varie parti d’Europa che, grazie alla loro presenza nei diversi panel, hanno condiviso con noi le loro esperienze e punti di vista su diversi argomenti.

Ad ogni modo, il progetto è solo al suo inizio! Continuate a seguirci per aggiornamenti e per prendere parte alle diverse azioni del progetto! 

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Lunaria ha ottenuto nel 2021 i label di organizzazione accreditata nell'ambito dei programmi Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà. E' stata premiata come Best Practice europea nel 2015 e nel 2017 per i progetti di Capacity Building con paesi partner. Né la Commissione Europea né le le sue Agenzie sono responsabili del contenuto del sito dell'associazione.

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