Cronache di Ordinario Razzismo
Autobus, treni, discoteche, ristoranti, alberghi, stadi, negozi, radio, tv (trasmissioni di intrattenimento comprese), giornali, campi di calcio, chiese, scuole, luoghi di lavoro, cimiteri, strade, condomini, supermercati, servizi pubblici, commissariati, tribunali e sedi istituzionali di ogni livello e, naturalmente, l’infinito groviglio della rete: lo spazio del razzismo quotidiano non ha confini e gli anticorpi culturali, sociali, politici e istituzionali per restringerlo sono ancora del tutto insufficienti e inadeguati.
Per molto tempo l’esistenza di forme di discriminazione, di xenofobia e di razzismo è stata negata e/o rimossa nel nostro paese. Ciò ha lasciato troppo spazio di agibilità agli imprenditori culturali e politici del razzismo che hanno coltivato i germi di quell’insofferenza verso i migranti, i richiedenti asilo, i rifugiati, i cittadini di origine straniera e i rom che oggi assume troppo spesso le forme della vera e propria discriminazione o, peggio, della violenza pura, verbale e fisica.
Per questo con il nostro osservatorio avviato nel 2009 e poi, dal 2011, con il sito Cronache di Ordinario Razzismo il monitoraggio, la denuncia, l’informazione e le campagne sul razzismo sono diventate uno degli assi più importanti del nostro lavoro volto a garantire eguaglianza e pari opportunità per tutte le persone che vivono nel nostro paese, non importa se nate qui o altrove.
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