“Non fare la femminuccia!”, “siamo invasi dagli extracomunitari!”.
Quante volte ci è capitato di sentire pronunciare, con fin troppa naturalezza e leggerezza, frasi di questo tipo? Con quanta facilità si sentono usare, ovunque intorno a noi, parole e modi di dire offendono e ledono la dignità di una moltitudine di persone? Gli stereotipi, che siano di genere o razzisti, ancora fortemente radicati nella nostra società, a tal punto da essere entrati a far parte del linguaggio “quotidiano”, non sono che il primo sintomo della diffusione delle discriminazioni e dei cosiddetti “reati d’odio”. La rivendicazione di una identità nazionale “pura”, che muove le diverse forme discriminazioni razziste e la perpetrazione di una idea di rigida divisione di ruoli, che, alla base delle discriminazioni di genere, si manifestano e si perpetuano attraverso il linguaggio.
Ed è proprio il linguaggio ad essere il fulcro del manuale prodotto nell’ambito del progetto Effetto Farfalla: se è vero che esso è il primo strumento su cui si riflette una forma mentis condizionata dagli stereotipi e da forme potenziali di razzismo, allora è proprio dalla cura del linguaggio stesso che si deve partire. Il manuale è stato ideato con l’obiettivo di veicolare gli ideali di inclusività, rispetto ed uguaglianza in tutta la società, attraverso la didattica e la lingua grazie alla promozione di iniziative educative rivolte ai giovani e alla collaborazione tra Cospe, capofila del progetto, e un ampio partenariato composto da Lunaria APS, Zaffiria, Carta di Roma, Gay Center, Gay Help Line, Amnesty International, Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna, CoNNGI, Oxfam, AIDOS, OSVIC, Emergency, Libera APS e la regione Toscana.
Il manuale si rivolge a insegnanti ed educatori, configurandosi come uno strumento interattivo e dinamico per consolidare il pensiero critico e promuovere l’empatia, incoraggiando un coinvolgimento attivo nella costruzione di una società che prevenga e depotenzi i fenomeni discriminatori. Dodici itinerari didattici cercano di stimolare la riflessione dei ragazzi sulla complessità delle diverse forme di discriminazione che attraversano la quotidianità e di evidenziare come i processi di stigmatizzazione e di generalizzazione che caratterizzano i discorsi e i comportamenti discriminatori seguano traiettorie molto simili anche se possono essere mossi da moventi diversi. Il razzismo, il sessismo, l’omolesbotransfobia, l’hate speech online e offline, le fake-news, la costruzione di comunità educative e di reti di collaborazione interne ed esterne alla scuola, sono alcuni dei temi trattati dagli itinerari didattici pensati per far lavorare i giovani di età compresa tra gli 11 e i 19 anni in modo interattivo e partecipativo per promuovere una cultura di eguaglianza e di non discriminazione.
Il metodo didattico designato è quello dell’educazione non formale, che si avvale di strumenti interattivi e partecipativi, con ciascun itinerario strutturato per almeno tre sessioni di due ore ciascuna. Tra le metodologie di lavoro proposte il role-playing e il lavoro di gruppo intendono favorire una comunicazione dinamica e l’interazione collettiva suggerendo che solo agendo insieme si può sconfiggere il razzismo.
Il manuale, disponibile in versione elettronica, può essere scaricato gratuitamente dal sito del Cospe e sul sito Cronache di Ordinario Razzismo