DA CRONACHE DI ORDINARIO RAZZISMO – Sembrava una domenica estiva qualsiasi al Parco Sangalli, luogo in cui si incontrano i quartieri romani di Torpignattara, Vigne Nuove e Quadraro, luogo attraversato da persone di tutte le età e tutte le origini. Sembrava una domenica qualsiasi per un gruppo di giovani bambini di origine indiana, intenti come ogni sera estiva a giocare a pallone, ma purtroppo qualcosa irrompe nella quotidianità del parco: dei giovani adolescenti iniziano ad aggredire i bambini con insulti razzisti e nell’arco di poche ore la situazione degenera in una pesante rissa con tre feriti, di cui uno in condizioni gravi.

Stando a quanto riportato da La Repubblica, tutto parte da una lite per un pallone: un gruppo di adolescenti rubano la palla a bambine e bambini di origine indiana per poi insultarli e insultarle con offese razziste riferite al colore della pelle. La situazione peggiora nel momento in cui i genitori dei bambini di origine indiana si avvicinano, preoccupati del fatto che i figli non stessero rientrando.
Da qui scoppia la violenza: si avvicinano altre 15 persone – apparentemente tutte persone del quartiere e di origini italiane – in supporto ai giovani che prendevano di mira i bambini, rivolgendo anch’essi insulti razzisti nei confronti dei genitori dei ragazzi. Viene lanciata una bottiglia di birra nei confronti di uno di quest’ultimi, vengono picchiati con calci e pugni. Un altro uomo di 44 anni – anche lui, come le altre vittime, di origine indiana – viene ferito alla gola con il collo di una bottiglia rotta. All’arrivo dei carabinieri sul posto non c’è traccia degli aggressori. Attualmente il 44enne è ricoverato in condizioni gravi; i carabinieri nel frattempo stanno svolgendo le indagini per identificare gli aggressori con il supporto delle telecamere di sicurezza di un bar situato lì vicino.
La violenza inaudita che si è consumata la scorsa domenica nel cuore di uno dei quartieri romani con più residenti con background migratorio lascia un certo sgomento. Ma a colpire ancor di più – stando alle testimonianze riportate tanto da La Repubblica, quanto in un articolo di Virgilio.it – è l’assenza di vergogna nel dichiararsi razzisti. “Siamo razzisti, hai qualche problema?”, una frase che sarebbe stata ripetuta da un’adolescente, un qualcosa che è sintomatico del clima che si sta oramai confermando da tempo, in cui le offese razziste rivolte a persone razzializzate o con origini diverse da quelle italiane sono ormai considerate legittime.
Come spesso abbiamo sottolineato la ripetizione parossistica di discorsi contornati di una retorica che non fa che criminalizzare ed escludere “lo straniero”, si sedimenta nel pensiero comune giustificando l’ingiustificabile, legittimando ciò che non dovrebbe essere mai considerato legittimo. Ed ora, assieme alla violenza, spavalda si allontana anche la vergogna di essere razzisti, quando fino a poco tempo fa il razzismo si nascondeva dietro “la stanchezza” della classe dirigente o dietro “l’assenza di buonismo”. Questa tendenza all’ostentazione del razzismo più brutale è del resto in corso da tempo, come abbiamo denunciato più volte nei nostri libri bianchi.
Se il razzismo oramai si manifesta in maniera sempre più palese, attraverso episodi come questi che sappiamo purtroppo avvenire sempre più spesso, mantenere dei presidi antirazzisti ad oggi diventa ancor più importante. Difatti non si fa attendere la risposta a queste aggressioni: Arci Roma e Anpi Provinciale e del V Municipio chiamano un presidio organizzato per oggi 2 Luglio alle 19.00 al Parco Sangalli in solidarietà alle persone che hanno subito l’aggressione – dove inizierà oggi, sempre al Parco Sangalli, il festival Karawan dedicato al cinema in chiave “interculturale”. Invitiamo anche noi le persone a partecipare, per ribadire che in quel quartiere, come in ogni altro luogo, ci saranno sempre degli antirazzisti e delle antirazziste.