Oltre le differenze, ci sono i diritti che accomunano tutti e tutte in un mondo che a volte ci pare caotico e irrequieto. Il progetto BABEL è questo, scopriamolo insieme!
BABEL Youth Work and Innovative Methods è un progetto multi-azione finanziato dal programma Erasmus+ che mira a sviluppare strumenti e metodi di lavoro per operatori giovanili e trainers, per contrastare la discriminazione e promuovere i diritti umani. Attraverso la partecipazione attiva e l’inclusione in Europa di giovani con minori opportunità, il progetto vuole facilitare l’accesso e lo scambio di conoscenze e risorse che permettono di lavorare con gruppi di giovani a livello locale, nazionale, regionale ed Europeo. L’approccio educativo del progetto è basato su due metodologie fondamentali: l’Educazione Non Formale (NFE) e il LEARNING BY DOING. Questi sono strumenti educativi fondamentali dei nostri progetti di scambio giovanile, che permettono di creare un ambiente flessibile, di condivisione delle conoscenze e di crescita delle capacità personali, assicurando un percorso educativo coerente.
Il Training course online
Dall’8 al 16 novembre 2021 si è tenuto il Training Course Online del progetto BABEL. Data la situazione globale dovuta dalla pandemia e le restrizioni presenti in vari Stati, abbiamo deciso di incontrarci in modalità virtuale per poter proseguire le attività di Educazione Non Formale a livello internazionale. Il Training ha infatti coinvolto partecipanti provenienti da Ungheria, Malta, Romania, Turchia, Grecia, Austria e Italia, i quali hanno partecipato a sessioni individuali nel corso della mattina, mentre nel pomeriggio si sono incontrati in sessioni plenarie.
Il corso di formazione ha avuto come obiettivi principali la promozione dei diritti umani, la condivisione di strumenti e approcci pedagogici di Educazione Non Formale, utilizzati dalle diverse associazioni coinvolte per contrastare le discriminazioni. Nel corso del Training sono state utilizzate anche metodologie e piattaforme interattive per permettere lo scambio orizzontale di conoscenze e competenze, nonché la partecipazione attiva del gruppo.
Al termine del corso di formazione, i partecipanti hanno anche avuto modo di creare loro stessi diverse attività digitali di Educazione Non Formale per promuovere diversi aspetti specifici inerenti la lotta alle discriminazioni e i diritti umani. Nello specifico i partecipanti hanno sviluppato quattro workshop focalizzati sui temi: diritti e responsabilità, discriminazioni e stereotipi, libertà di espressione, attivismo.
Tutte le diverse attività e i laboratori creati dai partecipanti sono stati raccolti in un Toolkit, indirizzato a giovani e operatori e operatrici giovanili interessati ai temi trattati. Più nello specifico il Toolkit è stato utile per sviluppare le attività da proporre durante gli scambi giovanili: il primo svolto a gennaio e il secondo a marzo 2022.
Infatti, un partecipante da ogni associazione coinvolta nel progetto sarà group leader per il proprio gruppo nazionale all’interno degli scambi.
APV: un piccolo passo online per arrivare all’offline!
Nei giorni 16 e 17 Dicembre 2021, le persone selezionate a conclusione dei Training Course per essere group leader dei futuri scambi giovanili internazionali, si sono incontrate di nuovo in modalità online insieme alla coordinatrice delle due attività.
Il gruppo si è preso del tempo per poter immaginare insieme un percorso formativo completo. Come? Facendo riferimento alle loro conoscenze personali pregresse, agli strumenti e agli argomenti toccati durante il Training Course Virtuale, e provando ad immedesimarsi nei futuri partecipanti per confrontarsi sulle possibili esigenze educative da soddisfare.
Un fondamentale step in più nel progetto, ma anche uno step in più verso il primo dei due scambi giovanili internazionali, questa volta finalmente in presenza!
Il primo scambio: finalmente face-to-face
Dal 7 al 14 gennaio 2022 si è tenuto il primo scambio giovanile interculturale del progetto BABEL presso la Casa Laboratorio Il Cerquosino di Morrano, Orvieto (TR), che si trova nel parco naturale UNESCO del Monte Peglia. Entrambi gli scambi giovanili internazionali previsti dal progetto hanno come obiettivi la promozione dell’apprendimento interculturale, la sensibilizzazione e la presa di coscienza sul tema dei diritti umani attraverso attività di Educazione Non-Formale. Il primo gruppo coinvolto dal progetto è stato composto da giovani provenienti da quattro paesi europei: Italia, Francia, Grecia e Romania.
Giorno dopo giorno i ragazzi e ragazze hanno contribuito, pezzo dopo pezzo, alla costruzione della “torre dei diritti di Babel”.
Di seguito vi condividiamo alcuni dei loro pezzi, venuti fuori dalle suggestioni e i confronti durante o scambio:
I came here in Cerquosino with not so much knowledge about human rights. What I found is not simply an experience that made me learn a lot about them but also a way to use them, criticize them and maybe with our own input make them better. But sadly, these human rights are not respected at all in the modern world and for the sake of others we should fight, protest, and teach about them in ways that reach countries that may have a lot of ignorance about them.
Tiziano
I came to this youth exchange without knowing much how human rights were taken into consideration and respected all around the world, but with a lot of good intentions to learn and to broaden my mind. During this week I met a lot of people with the same values as mine ready to make this world a better place; but also, I now understand that human rights are part of a utopistic world since those are never respected most of times even in the most advanced countries.
Arianna
I came here with the idea of what human rights mean and how important are they in the day to day life, but now, after this project, I’ve started to understand them and I feel more and more aware of how they can change lifes, if only everyone will consider them.
Erika
Where are my human rights?
When did I lose my status of humanity?
and become a race all too different?
When did the sins of another
become the sins of my father?
How did tomorrow’s terrorist
become synonymous with
today’s entrepreneurs, dreamers, sons and brothers
Why do the blood and tears of
my kin dilute in the face of justice?
Where are my human rights?
When did my dreams disappear
in the face of survival?
Was it the week after last,
when every breath I inhaled smelt of missing?
Missing article 3 of a declaration
of rights being undone,
missing a father,
of cries being unsung.
Where are my human rights?
have they hibernated indefinitely
taken a sleeping pill of irrelevancy
got lost in our collective memory?
Did they forget I exist;
in pools of blood on the street of Karachi
in the hollow cries of the millions in China
on the seabed of Mediterranean
in the remains of the Rohingya.
Did they forget I persist;
In the hearts of million who prostrate,
to find the will to live another day
who speak inside
before they speak out
take your shoes and tread carefully
where all we want to do is
SHOUT!!
WHERE ARE MY HUMAN RIGHTS?
Avy
Durante lo scambio, la costruzione di questa “torre dei diritti” è continuata ma non senza intoppi.
Dato il periodo di emergenza sanitaria e nonostante tutte le precauzioni specifiche relative al virus Sars-Cov-2, sono emersi alcuni casi positivi nel gruppo.
Da quel momento la coordinatrice, i group leaders, i referenti di Lunaria e dell’associazione Artemide (che gestisce la Casa Laboratorio Il Cerquosino) e tutte le associazioni partner del progetto, hanno affrontato l’emergenza nel migliore dei modi possibili, sfruttando al meglio le proprie risorse per garantire il necessario per la prosecuzione delle attività e la cura dell’intero gruppo in ogni momento fino alla fine.
Una delle facilitatrici italiane ci condivida la sua personale riflessione in merito: “È stato complicato e stressante, intendo non solo per me, ma per tutti e tutte, dalla coordinatrice al partecipante più giovane del gruppo. Ma è stato grazie ad ogni singolo individuo (e ci tengo ad includere anche ogni giovane partecipante) che ha preso parte a questa esperienza che abbiamo potuto gestire l’emergenza, supportandoci nei momenti difficili e non dimenticando di goderci i momenti più belli di collettività, dove possibile. Quando parliamo di diritti, quando senti che qualcosa ti accomuna, lì spontaneamente nasce una collettività che si educa e si muove insieme anche attraverso le difficoltà. Per me questa esperienza, seppur difficile, è stata l’esempio lampante di questa riflessione. Come dice Paulo Freire << Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo.>> ”
Tutto il gruppo si è sostenuto a vicenda durante tutto l’isolamento. Si è continuato a parlare di diritti, si sono portate avanti riflessioni forti e grazie alla creatività di ognuno, si è potuto fare tantissime attività insieme, insieme mantenendo le misure di sicurezza necessarie.
L’aspetto della vita di gruppo in uno scambio come in ogni azione di un progetto, è fondamentale per la sua buona riuscita e Lunaria lo pone tra gli obiettivi principali di ogni esperienza che promuove. La fase di teambuilding, le attività di cura del gruppo ed anche la cura degli aspetti emotivi del singolo nel gruppo, porta a creare una piccola comunità coesa nonostante le differenze culturali, i linguaggi differenti, i valori talvolta contrastanti e le dinamiche naturali di qualsiasi gruppo di lavoro.
Adesso sono tutti e tutte tornate a casa, ma la “torre dei diritti” non è ancora finita, c’è ancora un ultimo step!
Il secondo scambio: si arriva in cima alla Torre di BABEL insieme!
L’ultimo step del progetto progetto BABEL – Youth Work and Innovative Methods against Discrimination, ovvero il secondo scambio giovanile internazionale, ha avuto luogo nel periodo tra il 16 e 23 Marzo 2022, presso l’Ostello di Sermugnano gestito da “Muovimente Cooperativa Sociale” in località di Castiglione in Teverina (Viterbo). Come nel precedente scambio, sono stati portati avanti obiettivi quali: la promozione dell’apprendimento interculturale, la sensibilizzazione e la presa di coscienza sul tema dei diritti umani sempre attraverso due metodologie fondamentali: l’Educazione Non Formale (NFE) e il LEARNING BY DOING. Questa volta il gruppo di partecipanti era composto da giovani provenienti da: Italia, Austria, Malta e Ungheria.
È necessario fare una premessa a questa seconda esperienza di scambio giovanile, cioè che questa volta il gruppo di group leaders è cambiato drasticamente rispetto alla prima formazione creata dopo il Training Course. In questo gruppo, quasi totalmente diverso da quel che si era previsto, hanno preso parte persone dall’età e dal bagaglio esperienziale molto differente tra loro. Questo però non ha posto grossi ostacoli, anzi ha permesso ad alcuni di vivere un’esperienza responsabilizzante rispetto al proprio ruolo di group leader e più in generale arricchente per quanto riguarda la condivisione e la diffusione di strumenti e approcci educativi nuovi per la promozione dei Diritti Umani.
Anche il gruppo di giovani partecipanti è stato molto eterogeneo per età, esperienze e formazione, ma proprio queste differenze hanno arricchito le profonde riflessioni che questi ragazzi e queste ragazze avevano bisogno di condividere tra loro.
Il punto di partenza per introdurre il tema principale dello scambio: i Diritti Umani, è stato l’allestimento di una esposizione composta da tanti input visivi (immagini, fotografie, disegni) e nozionistici (citazioni, definizioni, articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948) curato totalmente dai giovani group leaders. Grazie a questa attività, i ragazzi e le ragazze, hanno potuto cominciare a riflettere sul tema e sui tanti aspetti di cui si compone.
Così andando avanti nelle attività e avanti con le giornate, i e le partecipanti hanno esplorato tanti concetti dietro a quei semplici articoli scritti su una dichiarazione. Hanno riflettuto sulle proprie aspettative rispetto a tali diritti scritti, quanto realmente possano essere inclusivi al giorno d’oggi, se ci sia necessità di migliorarli e come farlo.
Da questo lavoro intenso facilitato dai group leaders e dalla coordinatrice di riferimento, i partecipanti hanno acquisito strumenti e sviluppato nuove competenze per creare e sperimentare, nell’ultima fase dello scambio, una loro propria attività di Educazione Non formale, la quale è diventata il loro strumento educativo per la sensibilizzazione e la promozione della tutela dei Diritti Umani, da portare con sé e sperimentarla a livello locale/nazionale.
Questo progetto ci ha dato la possibilità di riprendere le attività in presenza, di rivederci faccia a faccia, di riprendere a creare legami in ambienti meravigliosi, in mezzo alla natura e in contesti multiculturali dove le differenze non sono mai di ostacolo, ma possibilità di crescita per il singolo e per la comunità.
Abbiamo iniziato online a costruire la “Torre di BABEL” e l’abbiamo scalata tutti e tutte insieme tra difficoltà e bellissimi momenti! Ora tocca a tutti e tutte coloro che hanno attraversato il progetto, continuare a diffondere attività e metodologie per promuovere i Diritti Umani e costruire altre meravigliose “torri” dove nessuno viene lasciato indietro, ma si arriva in cima tutti e tutte insieme!