Le disabilità non dovrebbero essere un ostacolo alla partecipazione dei giovani a progetti ed iniziative di volontariato ed educazione non-formale. Per questo abbiamo sfidato le nostre competenze!
Il corso di formazione “The Sound of Light”, organizzato da Lunaria e co-finanziato dal programma Erasmus+, si è tenuto lo scorso Aprile a Poggio Mirteto Scalo (RI) e ha coinvolto giovani provenienti da diversi paesi dell’Europa: Spagna, Romania, Italia, Repubblica Ceca, Grecia, Francia e Belgio. Grazie al lavoro competente di formatori provenienti da Italia, Austria e Francia, i partecipanti sono stati guidati nella condivisione di esperienze e metodologie atte a facilitare la partecipazione di ragazzi con disabilità uditiva in progetti locali e internazionali.
Durante i primi giorni del Training Course si è favorito lo sviluppo di un senso di appartenenza al gruppo per costruire fiducia e responsabilità condivisa.
I partecipanti, tramite la metodologia dell’educazione non formale, si sono confrontati con il tema dell’inclusione sociale delle persone con sordità. Ogni partecipante è divenuto parte attiva del processo di generazione di conoscenza e di scambio di buone prassi. Si è cercato di lavorare sulla costruzione di un atteggiamento critico, quale metodo dell’apprendere; più che cercare risposte predefinite, si è scelto una prospettiva in cui il porsi domande, “Perché?”, “Come?”, “Chi?”, permette di implicarsi in prima persona nella conoscenza dei fenomeni sociali, come quello dell’inclusione sociale e, conseguentemente, di attivare le risorse di cui ognuno di noi dispone al fine di dare un proprio contributo.
Si è riflettuto sugli elementi basilari della progettazione sociale e su quanto le attività che ci si propone di intraprendere riescano a tradurre l’obiettivo per le quali sono state ideate.
La seconda parte del corso di formazione ha previsto che i partecipanti divenissero essi stessi formatori. A tale scopo si è lavorato in piccoli gruppi, e ciascuno si è trovato protagonista delle ideazione e realizzazione di alcune attività che avessero quale scopo ultimo l’inclusione sociale di persone sorde.
Il tutto si è svolto in un contesto interculturale, il che, di per sé, “costringe” chi coinvolto ad andare oltre le barriere culturali consapevoli e non e a sperimentare per via diretta un atteggiamento “inclusivo” e di sfida contro l’assunzione di posizioni pregiudizievoli sulla disabilità: atteggiamento importante nel lavoro di ideazione e implementazione di attività volte a favorire l’inclusione sociale. “Includere, chi? Perché? Come?”.
Per info: scambi@dev.lunaria.org