Cos’è la sostenibilità? Qual è la connessione tra la sostenibilità e la mobilità per l’apprendimento? Come possiamo garantire processi più sostenibili dal punto di vista ambientale, socio-culturale ed economico prima, durante e dopo le mobilità di apprendimento?
Quali sono le sfide e i dilemmi che ci accomunano quando parliamo di sostenibilità, soprattutto nei progetti di mobilità giovanile?
Queste sono alcune delle domande affrontate durante la conferenza sul tema della sostenibilità con un focus sulle mobilità per l’apprendimento, che si è tenuta dal 27 Febbraio al 1 Marzo 2023 a Schloss Hohenkammer a Monaco di Baviera e a cui ha partecipato la nostra collaboratrice Flavia Sorohan, in rappresentanza dell’associazione. “Sostenibilità e mobilità per l’apprendimento” è stata la quarta conferenza della Piattaforma europea sulla mobilità per l’apprendimento (EPLM) nel settore giovanile.
Il seminario è stato ospitato dall’agenzia nazionale tedesca Junged fur Europe del programma Gioventù Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà, in cooperazione con il partenariato tra la Commissione Europea e il Consiglio d’Europa nel settore della gioventù e da altri membri dell’EPLM.
La conferenza ha visto la partecipazione di circa 25 giovani, 20 ricercatori, 50 praticanti, 12 decisori politici e altri 19 differenti profili (giornalisti, finanziatori ecc.). Insieme hanno riconosciuto l’urgenza di affrontare questo tema importante per diminuire l’inquinamento sul nostro pianeta e per portare maggiore consapevolezza: la sostenibilità.
Al fine di migliorare la nostra comprensione della sostenibilità nel settore della mobilità per l’apprendimento dei giovani (ad esempio con gli scambi giovanili interculturali, i training course ecc.) nel 2021, il partenariato UE-Consiglio d’Europa per la gioventù ha condotto diverse attività di ricerca sulla sostenibilità, tra cui uno studio esplorativo e lo sviluppo di una lista di buone pratiche. Il programma prevede inoltre ulteriori ricerche per mappare le buone pratiche in tutta Europa.
Durante la conferenza di quest’anno a Monaco di Baviera, Ondrej Bartà (Freelance Youth Researcher) ha condiviso la definizione di sviluppo sostenibile del rapporto Brundtland, incorporato nella ricerca Sustainability in learning mobility-an exploratory study: “sviluppo sostenibile come sviluppo che incontra le necessità del presente senza compromettere le abilità di generazioni future di soddisfare i propri bisogni”.
Occorre dunque una nuova era di crescita economica, che sia vigorosa e allo stesso tempo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale.
Questa riflessione, che durante la conferenza si è presentata diverse volte nei dibattiti, nelle conversazioni informali e durante le attività proposte, mi ha fatto capire come la sostenibilità ambientale sia interdipendente con quella sociale ed economica.
Ma possiamo davvero diventare sostenibili a 360°? Voglio sperare e credere con tutta me stessa in una risposta positiva.
Ci aspetta un grande impegno individuale e collettivo per raggiungere gli obiettivi proposti per salvaguardare il nostro pianeta e le necessità essenziali di natura umana.
Partendo da piccoli sforzi quotidiani possiamo vedere già risultati positivi, ma non possiamo fermarci lì.
Viaggiare nella direzione sostenibile ha un costo economico piuttosto elevato, richiede sforzi di maggiore supporto all’accessibilità per combattere le disuguaglianze e favorire l’inclusione sociale. Basti pensare, ad esempio, alle persone che vivono in aree isolate, alle persone che vivono in condizioni sociali ed economiche di forte disagio. Come possono questi soggetti avere accesso ai mezzi e materiali sostenibili, all’educazione e all’istruzione adeguata per riuscire a dare il loro contributo alla sostenibilità?
La mobilità giovanile rappresenta un fattore fondamentale per l’apprendimento di tutti e tutte. Limitarla non porterebbe benefici e non bisogna smettere di promuovere progetti di mobilità per i risultati concreti che hanno e per l’impatto notevolmente positivo sulle persone e le comunità locali coinvolte nell’esperienza. Gli eventi e gli scambi in presenza sono molto utili per aprire dibattiti su diversi temi sociali sempre più attuali. Le persone che hanno preso parte e continuano a prendere parte ai progetti di mobilità per l’apprendimento sono sempre più consapevoli della necessità di diventare cittadini attivi per una società basata sempre più sullo sviluppo sostenibile.
Credo che abbiamo bisogno di stimoli per intraprendere buone pratiche sostenibili, e la mobilità per lo scopo dell’apprendimento rappresenta una delle strade che porta alla comprensione di quei valori indispensabili per la nostra società, come ad esempio il rispetto dell’altro e di ciò che ci circonda.
Inclusione sociale, ambiente ed economia sono, come anticipato sopra, elementi strettamente interconnessi. Per raggiungere gli obiettivi sostenibili bisognerebbe in primo luogo investire risorse economiche in servizi facilmente accessibili e volti a favorire l’inclusione sociale (trasporti pubblici più ecologici, ben collegati ed economicamente sostenibili per tutti; istruzione e maggiore sensibilizzazione sul tema di sostenibilità nelle scuole; sostenere i centri educativi per i giovani e le mobilità interculturali ecc.). Le risorse ci sono, basterebbe distribuirle in maniera più equa.
Drazen Simlesa, ricercatore del network Europeo per l’economia solidale – RIPESS, nel suo discorso ha menzionato un fattore importantissimo in relazione alla sostenibilità sociale, economica e ambientale, ovvero: “se si vuole cambiare davvero qualcosa, non bisogna intervenire sulle conseguenze, ma sulla fonte del problema. Se le persone vogliono avere una maggiore sostenibilità nel nostro ambiente, dobbiamo lavorare di più per cambiare la situazione nella società, soprattutto a livello economico. Pensate ad uno spazio in cui non ci sono cooperazione, fiducia, aiuto reciproco, tolleranza, democrazia e in cui l’economia lavora in modo brutale. Riuscite a immaginare una buona condizione ambientale in quello spazio? Dobbiamo rivedere il nostro approccio e pensare a come cambiare.”
Soprattutto bisognerebbe agire, come diceva Peter Akkerman, decisore politico del Ministero delle Infrastrutture e Gestione dell’Acqua: è necessario passare ad azioni concrete.
Abbiamo bisogno di persone che abbiano il coraggio di agire, di fare passi coraggiosi. I decisori politici, che hanno il privilegio di poter cambiare sistemi che non funzionano, hanno il compito di adottare delle politiche sostenibili all’interno delle nostre società.
Adottiamo pratiche sostenibili! Esiste un Consiglio ambientale dei giovani che siede strutturalmente al tavolo in Europa, facciamo in modo che la loro voce sia ascoltata.
Il dibattito alla conferenza ha acceso molti spunti di riflessione sul dilemma della sostenibilità in generale e nel campo delle mobilità. Le risposte interattive da parte dei partecipanti del seminario, oltre che nuovi input e pensieri critici hanno reso la discussione vivace e fruttuosa.
Di seguito alcuni spunti risultanti del dibattito.
Le attività della conferenza/seminario sono state svolte in maniera partecipata, in parte con metodologie di educazione formale, non formale e informale che ha permesso al gruppo di sperimentare e acquisire maggiore consapevolezza sul tema in discussione, nuovi stimoli e idee.
Il percorso non finisce qui. Lotta anche tu per un mondo più sostenibile!
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