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Scambi transnazionali di volontari senior: tre volte sì

11/10/2012

Alla tenera età di cinquant’anni e passa, c’è davvero bisogno di andare a fare volontariato da un paese all’altro e senza avere  nessuna particolare competenza? Ma non hanno abbastanza volontari negli altri paesi? E davvero posso dare una mano se non sono specializzato in quel determinato compito?

Prima di spiegare perché secondo noi la risposta a ciascuna di queste tre domande è sì, permettete una breve premessa: anzitutto cittadine e cittadini senior – che cioè hanno già compiuto i cinquant’anni –  hanno accumulato una quantità di saperi e competenze nei più disparati campi che non solo non va sprecata, ma anzi valorizzata: il volontario “che non sa fare nulla” di fatto non esiste, ma c’è di più: a questa età diventiamo quasi tutte e tutti – che ci piaccia o no – degli educatori. Chi non ha un figlio, una nipote, dei  vicini di casa molto giovani con cui non si trova in relazione?

Avolte i più giovani, che non necessariamente devono riconoscerci un ruolo educativo nei loro confronti, ci pongono delle sfide almeno sul piano dialettico non sempre agevoli:  il mai tramontato e ahinoi sempre in voga razzismo e intolleranza nei confronti di portatori di diversità, acuita ora da una crisi economica, vera o percepita che sia, l’atomizzazione sempre più incalzante della nostra società, dove un individualismo un po’ casereccio alla “si salvi chi può” sembra averla vinta su forme di politica organizzata dai cittadini, così come il mancato riconoscimento ad alcuni di diritti elementari, rende le nostre società sempre più disponibili a fenomeni di chiusura e intolleranza.

Siamo tutti in grado di saper orientare i giovani in una società così complessa almeno dal punto di vista dei rapporti sociali? Ma soprattutto sappiamo orientarci noi in un mondo che negli ultimi vent’anni ha visto i processi migratori cambiare la composizione delle nostre società, i progressi tecnologici rivoluzionare i nostri modi di comunicare e la crisi economica mettere in dubbio stili di vita e prospettive di sostenibilità?

In risposta a tutto questo, con umiltà, ci permettiamo di rispondere con tre sì alle domande che ponevamo all’inizio. Sì, i volontari ci sono dappertutto, ma l’accento lo vogliamo mettere sullo “scambio” e sull’aspetto educativo degli scambi: in una situazione all’estero diventiamo docenti e discenti allo stesso tempo; impariamo e insegniamo quelle competenze trasversali che sono fondamentali in una società come la nostra… saper lavorare in gruppo, imparare a convivere con la diversità, sapersi relazionare con altre culture, altre età… Non esattamente un contributo da poco.

Si discute in questi giorni a livello di istituzioni europee sui contenuti del nuovo programma per l’educazione finanziato dalla Commissione Europea per il prossimo settennato 2014-2020, visto che il “Lifelong Learning programme” chiuderà alla fine del 2013. Tante le sfide di questo programma: dallo sviluppo della cooperazione universitaria alle sfide della formazione professionale: ma nuove prospettive si aprono anche per l’educazione degli adulti che vede nel volontariato e nell’educazione “informale” uno degli strumenti efficaci per l’apprendimento a qualunque età. Procede il dibattito tra Commissione e Parlamento Europeo per definire contenuti e modalità del nuovo programma. Anche Lunaria – grazie alla decennale esperienza acquisita nell’area dell’educazione informale – sta dando il suo contributo: abbiamo relazionato il 26 settembre scorso al Parlamento Europeo sulle nostre esperienze di volontariato senior transnazionale che hanno portato alla creazione e implementazione del sotto-programma SVP (Senior Volunteering Programme) lanciato nel 2008 dalla Commissione Europea come nuova azione del programma Grundtvig e parteciperemo dal 21 al 23 novembre a una conferenza organizzata dalla Commissione Europea sull’apprendimento in età adulta.

Una delle ipotesi in discussione è anche di includere il volontariato transnazionale nel prossimo programma “Europa per i cittadini”: è questo un ulteriore riconoscimento del valore del volontariato come piace a noi: avvio alla cittadinanza attiva come forma di partecipazione alla vita delle nostre comunità – cittadinanza attiva, critica e sempre vigile.

Per essere aggiornati e seguire l’evoluzione degli scambi senior, ti suggeriamo di visitare il sito della rete europea SEVEN, coordinata da Lunaria!

11/10/2012

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Lunaria ha ottenuto nel 2021 i label di organizzazione accreditata nell'ambito dei programmi Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà. E' stata premiata come Best Practice europea nel 2015 e nel 2017 per i progetti di Capacity Building con paesi partner. Né la Commissione Europea né le le sue Agenzie sono responsabili del contenuto del sito dell'associazione.

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