Condivisione, scoperta, apprendimento, volontariato: nella periferia di Roma, e più precisamente a borgata Finocchio, tutto questo è possibile!
14 ragazzi, provenienti dai posti più disparati del mondo, si sono ritrovati ad avere una missione comune, guidati dalla nostra Clara, volontaria in Servizio Civile Francese con Lunaria e camp leader del workcamp romano.
“Workcamp? La parola suona, si capisce bene per il significato che ci sta dietro. Tuttavia, per me, è molto di più di quello che si potrebbe pensare.
Le prime immagini che mi vengono in mente, quando penso a questa esperienza, sono i sorrisi: quelli dei volontari internazionali, dei volontari locali, dei giovani del centro e degli educatori, infine quelli di tutte le persone che ho incontrato in queste due settimane.
L’avventura è iniziata sotto una forte tempesta (pioggia, vento, tutto!) e con i volontari che sono arrivati uno ad uno, bagnati e stanchi, ma felici di essere lì. A questo arrivo burrascoso, è seguito per fortuna un giorno di calma per riprendersi dal viaggio e provare a ricordarsi i nomi di tutti, cosa non così facile!
Nei giorni a seguire tutto si è incastrato perfettamente ed in maniera spontanea: le parole in inglese (e poi in italiano!) sono venute fuori pian piano, le conversazioni hanno preso piede e i giochi con le carte anche… spesso!
È sorprendente vedere come, seppur venendo da posti così diversi e lontani, si possa costruire molto rapidamente qualcosa di così forte. Questo è il potere e la magia del campo: abolire le frontiere e mettere insieme delle persone che, altrimenti, non si sarebbero mai incontrate e conosciute; ti permette di costruire forti legami, di creare amicizie, di creare un gruppo.
Russia, Spagna, Francia, Turchia, Taiwan, Italia, Messico, Serbia e Azerbaijan… un giro del mondo e delle culture che ha aperto ancora di più la mia mente e mi ha aiutato a crescere, tanto a livello personale, che da un punto di vista educativo.
Il primo ricordo che ho del gruppo internazionale risale al pomeriggio del primo giorno “ufficiale” di campo: tutti intorno ad un tavolo a parlare, ridere e discutere delle regole “vere” del gioco di carte UNO (perché ogni paese sembra avere le proprie regole). È stato un momento di condivisione e di leggerezza che ha aperto l’esperienza del campo in maniere perfetta.
Poco a poco ci siamo tutti abituati alle nostre giornate: la mattina, aiutando i volontari dell’associazione “Casa della Misericordia” con la distribuzione di cibo e di vestiti; la sera, aiutando all’interno della mensa sociale che serviva la cena alle persone che venivano.
Nel pomeriggio, invece, abbiamo aiutato gli operatori del Centro di aggregazione Giovanile “Il muretto”, facendo attività di gruppo con i giovani del centro: giochi, tornei di ping-pong e biliardino…
Abbiamo anche avuto modo di scoprire Roma, mentre i giorni trascorrevano veloci: abbiamo tutti iniziato a prendere delle iniziative, a condividere la nostra vita quotidiana, a scoprire la diversità del mondo, ad aiutarci ed imparare gli uni dagli altri.
Punti che, per me, sono fondamentali nello spirito dei campi di volontariato.
Questa è stata la mia prima esperienza da coordinatrice, ed è stata così bella che so che non la dimenticherò mai. Mi ha regalato tanto: amicizie, apertura culturale, responsabilità, umiltà. Mi ha fatto scoprire molte cose su di me, sugli altri, sulla vita, per questo sono onorata e grata di avere potuto partecipare ad un progetto così grande.
Sicuramente sarò di nuovo in prima in fila per coordinare un altro campo! (spoiler alert: already done.)”
*Clara è stata coordinatrice anche del workcamps in agosto I Lake You di Posta Fibreno (FR) *