La Legge di Bilancio 2019 non blocca i finanziamenti per gli F-35. E le spese militari non diminuiscono, anzi, aumentano del 2%: quest’anno spenderemo 460 milioni in più per le armi. E tra poche settimane dovrà essere pronto il Documento programmatico pluriennale per la Difesa 2019-2021.
Nei giorni scorsi la vicenda F-35 è tornata alla ribalta. La questione di un vecchio debito non saldato di 389 milioni di euro per i cacciabombardieri acquistati e costruiti negli ultimi tre anni ha riaperto il dibattito sul senso e l’utilità di questo programma di riarmo che la campagna Sbilanciamoci! ha sempre contrastato. La Lega ne ha subito ribadito l’irrinunciabilità, mentre il Movimento 5 Stelle ha aperto a una sua possibile revisione. Ancora non sappiamo come andrà a finire: speriamo non con la conferma del programma e nemmeno con il solito rinvio, come è successo per il Tav.
Intanto si va avanti. La Legge Bilancio del 2019 non blocca i finanziamenti per gli F-35, né ci risultano iniziative di governo o parlamentari che vadano in questa direzione. E le spese militari non diminuiscono, anzi. Anche nel 2019 c’è un aumento del 2%: spenderemo quest’anno 460 milioni di euro in più per le armi. Tra qualche settimana il Ministero della Difesa dovrebbe farci conoscere il Documento Programmatico Pluriennale (Dpp) della Difesa per il periodo 2019-2021, nel quale c’è il dettaglio sullo stato di avanzamento dei vari sistemi d’arma. Dal Dpp potremo capire se e come si andrà avanti sull’acquisizione di nuovi cacciabombardieri.
Ci si può ancora fermare: non c’è alcun impegno definitivo e nessuna penale da pagare. È solo questione di volontà politica.
Gli F-35 sono un programma costosissimo, inutile, senza senso. Servono per fare la guerra, non per difendersi. Sono un grande affare per la Loocked, non per i lavoratori delle fabbriche italiane. Gli effetti economici della loro produzione sono sovrastimati, mentre sono sottostimati i costi. I loro difetti di fabbricazione (e questo potrebbe essere un bene, così non verranno usati) sono tanti e seri. Fanno fatica a decollare, pesano troppo, il casco dei piloti fa vedere le traveggole, si surriscaldano troppo, un temporale può mettere fuori uso il software di bordo. Già altri paesi che inizialmente avevano aderito al programma, vi hanno rinunciato.
Nella situazione di crisi economica dalla quale non riusciamo a venire fuori, spendere altri 12-13 miliardi di euro (in realtà sono molti, molti di più) per portare a conclusione questa avventura è del tutto insensato. Con gli stessi soldi potremmo mettere a posto le oltre 10mila scuole italiane che non rispettano le normative in materia di sicurezza (da quelle antisismiche a quelle antincendio) oppure potremmo comprare qualche decina di Canadair per spegnere gli incendi durante l’estate.
Ostinarsi a spendere soldi per gli F-35 è un atto di irresponsabilità politica ed economica. Quei soldi spendiamoli per il lavoro, per i diritti, per la pace.