Un titolo migliore non poteva essere scelto per un progetto ricco di attività da svolgere ed un posto che ogni giorno accoglie idee nuove: 12 volontari provenienti da 6 diversi paesi europei, per due settimane hanno partecipato ad uno dei workcamps organizzati da Lunaria in Italia e finanziati dal Corpo Europeo di Solidarietà con il programma ESC in Teams.
Ecco il racconto di Agnese e Giulia, coordinatrici del campo!

Sono state due settimane intense per il gruppo internazionale che ha partecipato ad uno dei 12 campi che Lunaria ha organizzato insieme alle associazioni locali sul territorio. Per la precisione il campo di volontariato News Spaces for New Ideas si è tenuto nel centro di Roma, nel quartiere Esquilino (dove ha sede anche la nostra associazione!) all’interno della Scuola Primaria Garibaldi e realizzato insieme all’associazione Anita Garibaldi di Roma e finanziato dal Corpo Europeo di Solidarietà, con il programa ESC in Teams.
Agnese e Giulia, volontarie internazionali affermate già da diversi anni, hanno vissuto la loro prima esperienza di coordinamento proprio in questo campo! Abbiamo chiesto loro di raccontarci la propria esperienza di volontariato per far capire all’esterno cosa succede in un campo di lavoro: dalla stanchezza, alla scoperta di nuovi luoghi, alla condivisione del quotidiano, ecco la loro storia nei panni delle volontarie intenrazionali!
“La nostra avventura è iniziata l’8 luglio, quando in mattinata siamo arrivate alla Scuola Garibaldi per preparare il benvenuto ai volontari. Essendo per noi la prima esperienza come coordinatrici, ogni arrivo era atteso con grande curiosità ed emozione, sensazioni condivise con gli stessi volontari. Gli arrivi si sono distribuiti durante tutto l’arco della giornata, il che ha permesso di avere un primo contatto quasi individuale con ognuno.
I primi giorni sono stati molto intensi in quanto sono stati dedicati alla conoscenza del gruppo ed all’avvio ai lavori.
Per quanto riguarda la formazione dello spirito di gruppo non sono state necessarie grandi attività, dal momento che si è creata spontaneamente una forte complicità tra tutti noi volontari: sia attraverso le gite a Roma, sia per l’atmosfera degli europei ed il clima di entusiasmo per la finale, vinta dall’Italia, sia per le gite in spiaggia, etc.
Sicuramente, però, ciò che più ci ha uniti è stata la musica: in particolare le serate passate intorno al pianoforte, suonato da uno dei volontari spagnoli, cantando canzoni provenienti da tutti i paesi.
In occasione di una giornata in spiaggia, a Santa Severa, abbiamo avuto un piacevole incontro con un gruppo di ragazzi romani, i quali si sono dimostrati aperti e disponibili nei confronti del gruppo, trasmettendo da subito parte della cultura italiana: dalla musica (suonavano la chitarra!), il cibo (ci hanno cucinato un’autentica carbonara!), all’ospitalità (c’hanno fatto conoscere i migliori scorci romani, da veri ciceroni!).
In un contesto un po’ differente, quello lavorativo, abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati da Carlos, il nostro cicerone del seminterrato, il quale ci ha mostrato ogni angolo della Scuola Garibaldi.
Carlos, capomastro, ci ha guidati in queste due settimane di lavoro in tutte le attività svolte con grande disponibilità e pazienza (tanta!).
Ma quali sono state le nostre attività ed i risultati ottenuti?
Come si comprende dal titolo del progetto, le idee erano moltissime, sempre e comunque nel contesto della Scuola, del seminterrato e del giardino.
Per quanto riguarda il seminterrato ci siamo occupati del corridoio della Casa dei Mille (dove alloggiavamo), scrostando e stuccando le pareti per poi pitturarle di un azzurro cielo. Detto così sembra un compito banale, ma dietro c’è stato un lavoro minuzioso di attenzione e di cura per poter perfezionare le pareti al meglio (e ci siamo riusciti!).
Per quanto riguarda la zona esterna e del giardino, ci siamo dedicati ad attività più creative ed artistiche come: la creazione di una compostiera per l’orto costruita con il legno trovato nel seminterrato, la cura delle piante e la realizzazione di due murales sul muretto del giardino e sulla parete esterna del Bibliorto.
Inoltre, abbiamo avuto l’opportunità di accedere all’archivio storico del periodo fascista della Scuola Garibaldi con il fine di digitalizzare i registri scolastici che altrimenti andrebbero persi con il tempo.
Due settimane molto intense, passate velocissime, tra lavoro ed attività incredibili durante il tempo libero. Siamo riusciti a creare un gruppo molto unito e con tanta voglia di ritornare!
Con l’auspicio di rivederci presto, vi lasciamo le foto più significative del nostro workcamp!
E per chi deve ancora partire per un campo… che invidia e buon divertimento!“






