“Tornatene a casa sul tuo barcone”, “Sei lurido”, “Non ti do la mano perché mi sporchi”, “n**** di m****”, “Hai finito di fare la scimmia?”, “Dovete morire affondati nei barconi, dovete morire bruciati”. Questi sono solo alcuni esempi di insulti razzisti proferiti da sportivi (o presunti tali) e tifosi durante le competizioni nelle varie discipline. È un razzismo che non conosce età e che colpisce anche i giovanissimi. Un razzismo che attraversa in modo trasversale tutto il mondo dello sport e si manifesta con forme mutevoli, spesso subdole e poco segnalate.
Il contesto
Ci siamo chiesti, allora, quanto possa essere radicato e presente il razzismo nel mondo dello sport. Ci siamo chiesti se fosse possibile cominciare a quantificare il fenomeno in maniera sistematica, soprattutto per trovare mezzi efficaci per combatterlo. E anche ad un rapido sguardo ai soli casi presenti nel nostro database online (766 in tutto dal 2007 al 2021), abbiamo ottenuto una risposta che, se pur parziale, evidenzia una situazione tanto sorprendente quanto paradossale.
Sorprendente, perché di tutto il variegato fenomeno, le cronache narrano per lo più di casi riscontrati nell’ambiente professionistico e prevalentemente nel mondo del calcio. La punta di un iceberg.
Tendono a restare invisibili le mille forme di discriminazione che attraversano lo sport amatoriale. Paradossale, perché spesso quando si tenta di contrastare le più disparate manifestazioni razziste si ha l’effetto contrario di provocare reazioni che contribuiscono a riprodurlo.
Quando si parla di razzismo nello sport non bisogna pensare solo alle tifoserie, ma anche agli sportivi e ai dirigenti dei vari club. Quindi non solo striscioni, cori dagli spalti, insulti mirati a singoli sportivi, persino online, ma anche offese e gesti discriminatori fra professionisti e semplici amanti dello sport, a tutti i livelli. A tutto questo, vanno aggiunte anche numerose forme di discriminazioni istituzionali subite da sportivi privi della cittadinanza italiana.
Con questa consapevolezza e con l’obiettivo di contribuire a prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze razziste nel mondo dello sport, promuovendo i diritti umani, i principi di eguaglianza, di non discriminazione e di non violenza, abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa, nel luglio 2020, fra Lunaria, Uisp APS e Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Gli obiettivi
L’Osservatorio Nazionale contro le discriminazioni nello sport – Mauro Valeri nasce come progetto realizzato da UISP APS e Lunaria, in collaborazione e con il supporto di Unar. La costituzione dell’Osservatorio rappresenta una novità non solo in Italia, ma anche in Europa, attualmente sprovvista di organismi dotati di strumenti adeguati a monitorare e fornire un’analisi precisa delle discriminazioni in ambito sportivo, in particolare di quello amatoriale e dilettantistico.
L’obiettivo principale dell’Osservatorio è quello di portare alla luce il razzismo nello sport, a tutti i livelli, monitorando non solo gli episodi eclatanti, che riguardano i personaggi dello sport più noti e sono riportati facilmente sui quotidiani o in tv, ma soprattutto quelli che si verificano sul territorio nel mondo dello sport amatoriale e dilettantistico, spesso ritenuti marginali e di poco conto. Al tempo stesso, l’Osservatorio si propone di prevenire e di contrastare questo fenomeno dalle mille sfaccettature, grazie alla realizzazione di attività di formazione e di sensibilizzazione.
Le attività per contrastare le discriminazioni nello sport
Formazione
Sono organizzati da Uisp webinar di aggiornamento e approfondimento rivolti ad atleti, allenatori, giudici di gara, dirigenti sportivi delle ASD e SSD, al fine di renderli soggetti attivi nel monitoraggio e nel contrasto agli episodi discriminatori nel mondo dello sport.
Antenne territoriali
In 10 città (Bologna, Cagliari, Caserta, Firenze, Genova, Matera, Roma, Torino, Trento, Vicenza), i comitati territoriali Uisp, sulla base della loro esperienza nella gestione di attività contro le discriminazioni, fungono da presidi territoriali, da “sentinelle” attive, per raccogliere e monitorare le discriminazioni nello sport amatoriale e dilettantistico.
Monitoraggio
Le attività di monitoraggio, svolte in collaborazione da Lunaria e Uisp, hanno ad oggetto le forme di discriminazione, di xenofobia e di razzismo compiute in ambito sportivo sul territorio nazionale nell’anno 2021 e 2022. A tale scopo sono utilizzate diverse fonti: segnalazioni a Unar, segnalazioni dirette da parte delle vittime o dei testimoni, segnalazioni dirette da parte delle associazioni di promozione sportiva e in particolare di UISP, notizie di stampa pubblicate sui media tradizionali, segnalazioni e denunce diffuse sui social network, avvisi di sanzioni disponibili sui siti delle principali federazioni sportive e referti arbitrali.
I casi documentati sono archiviati in un database dedicato che consentirà di disaggregare e analizzare le informazioni e i dati raccolti sulla base di un sistema di classificazione appositamente elaborato. Il monitoraggio interessa le diverse forme di discriminazione (discriminazione, violenze verbali e fisiche, danni alla proprietà) compiute a livello sportivo sulla base di un movente discriminatorio: razzismo, tratti somatici, nazionalità o origine nazionale, “etnia”, appartenenza religiosa e convinzioni personali, stato di abilità, identità di genere, orientamento sessuale.
Report
I dati e le informazioni raccolte saranno analizzati in un dossier.
Seminario nazionale
Nel giugno 2022 è prevista l’organizzazione di un seminario nazionale di presentazione del lavoro svolto.
Una campagna di sensibilizzazione contro le discriminazioni e contro il razzismo sarà promossa nelle 10 città coinvolte con l’obiettivo di coinvolgere i giovani nella promozione dei valori dello sport per tutte per tutti.
Come segnalare
Sei vittima o testimone discriminazione in un contesto sportivo, segnalacelo attraverso questa scheda.
Aiutaci a diffondere questo strumento di monitoraggio tra i tuoi familiari ed amici: ogni contributo è fondamentale.