Un’esperienza solidale, utile e divertente.
Sempre più volontari italiani nei 2000 progetti all’estero della rete di Lunaria
Arriva la primavera, e arrivano anche le proposte di workcamps della rete internazionale di Lunaria, associazione impegnata dal 1992 nella promozione degli scambi interculturali legati al volontariato. In pochi giorni la sede nazionale di Lunaria ha già gestito l’adesione di più di 100 volontari, in partenza per il Kenia, il Giappone, il Vietnam, la Grecia, la Russia e ovviamente in tutti i paesi europei della rete. E’ dunque il momento giusto per programmare l’estate e prendere in seria considerazione questa forma originale di esperienza all’estero.
Da qualche anno si registra un aumento dell’interesse verso il volontariato internazionale, che coniuga la scoperta di paesi diversi, la vita collettiva e una genuina forma di impegno sociale. Infatti i campi di volontariato non sono assimilabili ai progetti di “volonturismo”, perché sono le comunità locali stesse ad organizzare le attività e ad offrire ospitalità e non si tratta di progetti creati ad hoc per attirare turisti. Nessun intento commerciale, dunque, ma progetti promossi da un movimento globale di associazioni che ogni anno coinvolge circa 30.000 volontari e che riesce ad organizzare campi di lavoro in 65 Paesi del mondo. A fronte di associazioni “fai da te”, Lunaria garantisce la serietà e la conoscenza diretta con le associazioni partner, che aderiscono all’Alliance of European Voluntary Service e che adottano standard di qualità definiti in anni di cooperazione e di iniziative congiunte.
Ma cosa sono i campi di volontariato internazionale? Un gruppo di circa 10-15 persone – per lo più giovani tra i 18 e i 30 anni provenienti da tutto il mondo – si incontra per due o tre settimane, ospite di una comunità locale, per lavorare insieme e portare a termine i compiti assegnati. Lavoro, tempo libero, scambio culturale, amicizie: il workcamp è un concentrato di vita, una spremuta di mondo, uno spazio di pace e solidarietà. L’attività di utilità sociale svolta può variare molto: dalla protezione ambientale e del patrimonio artistico all’animazione sociale, dall’organizzazione di eventi e festival alla ristrutturazione o costruzione di edifici ad uso sociale. Insomma ce n’è per tutti i gusti.
Solo lo scorso anno circa milleduecento giovani si sono impegnati in 55 Paesi del mondo grazie a Lunaria. Dal 1992 l’associazione ha coinvolto circa 22mila volontari, favorendo lo sviluppo di competenze trasversali, la costruzione di relazioni di amicizia e di solidarietà dal valore incalcolabile.
“Sono centinaia le storie personali che potremmo raccontare: il campo di volontariato, seppure breve, è un’esperienza molto intensa e significativa, che ha un impatto formidabile nella vita dei volontari” è il commento di Annarita Di Mario, responsabile del placement internazionale di Lunaria. Dal 2015 Lunaria si è inventata una metodologia innovativa di riconoscimento delle competenze attivate nei campi, grazie ad un importante progetto del programma Erasmus+. Serena, volontaria ventunenne di Pisa, che è stata in Serbia nel 2015: “È incredibile come sole tre settimane siano in grado di riempire, stancare, arricchire e far crescere una persona!”.
Ma come funziona la vita del gruppo internazionale nei campi di lavoro? Sara Mandozzi, responsabile della formazione di Lunaria: “I gruppi vivono un’esperienza collettiva, a volte un po’ spartana, ma sono supportati dalla comunità locale e dai campleaders, giovani formati alla gestione delle dinamiche interculturali, con esperienze precedenti come semplici volontari: una risorsa incredibile, ogni anno con noi sono circa 25 i giovani italiani che si prendono cura dei gruppi internazionali in arrivo in Italia. Tutti i nostri partner hanno dei programmi specifici di formazione, e spesso riusciamo a scambiare competenze e a coinvolgere i nostri campleaders per aiutare progetti all’estero”. Dunque si tratta di progetti pensati per favorire un reale scambio tra i volontari e tra il gruppo e la comunità ospitante. La testimonianza di Mirko, romano di 24 anni che è stato in Francia a ristrutturare un centro sociale di un piccolo paese del sud: “I coordinatori erano molto bravi e simpatici e hanno realizzato fin da subito delle attività utili per rompere il ghiaccio tra di noi. Nonostante le differenze si è creato un bel gruppo che ci ha permesso di ignorare barriere linguistiche o culturali.”
Ma quanto costa partecipare ai campi di volontariato? In realtà praticamente nulla: Lunaria chiede un contributo di 105 euro e di 30 euro per la tessera associativa, i volontari devono coprire le spese di viaggio e – dove richiesto – di assicurazione. In cambio dell’impegno volontario la comunità di accoglienza mette a disposizione vitto e alloggio, e talvolta anche attività del tempo libero. Per i progetti nei paesi in via di sviluppo spesso è richiesta una quota di solidarietà, destinata interamente a supportare i progetti e l’associazione locale.
Iscriversi è molto semplice, e non ci sono selezioni: il programma di Lunaria è aperto a tutti, basta avere delle nozioni inglese. La motivazione è il principale indicatore, mentre in alcuni casi è necessario sapere l’inglese (o la lingua locale) un po’ meglio. “I workcamps sono esperienze alla portata di tutti, infatti, grazie alla cooperazione con molte associazioni europee, possiamo garantire l’integrazione nei gruppi internazionali anche giovani con svantaggio socio-economico o disabilità” specifica Marcello Mariuzzo, il coordinatore dei programmi internazionali di Lunaria.
Per conoscere gli oltre 2mila progetti di volontariato internazionale nei campi di impegno e supporto sociale, cultura, eventi e festival, ma anche ambiente e agricoltura e i più antichi e tradizionali campi di costruzione e manutenzione il consiglio è quello di andare sul sito www.dev.lunaria.org oppure scaricare l’App (iOs e Android). Il suggerimento è quello di scegliere in base alle proprie inclinazioni e sensibilità.
Per foto o approfondimenti:
Sara Nunzi – Ufficio Stampa Lunaria
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