Dopo la pandemia di coronavirus l’Italia non sarà più come prima. L’economia arretra, la società si frammenta, la politica fatica a pensare al futuro. Tocca a noi tutti progettare la ricostruzione di un paese migliore, di un’Italia in salute, giusta e sostenibile. Tocca a noi tutti tracciare la strada che individui i punti fermi delle iniziative e delle politiche necessarie per far fronte a questa emergenza e – in una prospettiva più ampia – e per porre la ricostruzione del paese su basi diverse da quelle del passato.
Vogliamo un’Italia che sia capace di rafforzare il suo servizio sanitario pubblico e riduca le spese militari: un’Italia che qualifichi e finanzi la scuola e l’università e cancelli i sussidi ambientalmente dannosi; un’Italia dell’accoglienza e non della discriminazione; un’Italia che tuteli il suo paesaggio fermando il consumo di suolo; un’Italia che riconosca l’uguaglianza e i diritti e rimuova i privilegi; un’Italia che promuova un’economia non per pochi, ma per tutti.
Per questo sostengo l’appello pubblicato sul sito di Sbilanciamoci! In salute, sostenibile, giusta promosso da 42 studiosi ed esponenti della società civile: Gaetano Azzariti, Andrea Baranes, Guido Barbera, Gianfranco Bettin, Maria Luisa.Boccia, Vincenzo Comito, Giacomo Cossu, Francesca Koch, Loris De Filippi, Nicoletta Dentico, Monica Di Sisto,Andrea Di Stefano, Mario Dogliani, Anna Donati, Luigi Ferrajoli, Paolo Ferrara, Mauro Gallegati, Chiara Giorgi, Patrizio Gonnella, Stefano Lenzi, Annalisa Mandorino, Angelo Marano, Giulio Marcon, Giovanni Moro, Maria Cristina Marcuzzo, Grazia Naletto, Stefano Petrucciani, Mario Pianta, Guglielmo Ragozzino, Francesca Re David, Rossana Rossanda, Gianfranco Schiavone, Gianni Silvestrini, Francesco Taroni, Gianni Tognoni, Marco Vivarelli, Alex Zanotelli, Armando Zappolini,
L’Italia che vogliamo: in salute, giusta, sostenibile