Non è urgente, non è necessario, cancella la protezione umanitaria, lede un diritto umano fondamentale come quello all’asilo, prevede norme lesive e pericolose in materia di cittadinanza oltre a limitare il diritto di manifestare. Qui spieghiamo perché il testo licenziato il 24 settembre 2018 dal Consiglio dei Ministri non ci piace e chiediamo al Presidente della Repubblica di non firmarlo.
Dunque, il Consiglio dei Ministri ha approvato il “#Decreto Salvini su sicurezza e immigrazione” (così è stato battezzato nella foto che ritrae il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Interno dopo la conferenza stampa di presentazione). Sebbene sui contenuti definitivi del testo non vi sia ancora alcuna certezza, la bozza diffusa ieri dall’Ansa, offre la possibilità di fare alcune considerazioni iniziali. La bozza diffusa ieri contiene sia l’articolato che la relazione illustrativa del Decreto: l’insieme permette di cogliere a pieno gli obiettivi e le ricadute che il provvedimento avrebbe sulle singole persone, qualora fosse pubblicato così com’è, cosa che ci auguriamo il Quirinale non consenta.
Sui principali contenuti del testo si sono già espressi diversi commentatori e molte associazioni (per una descrizione dettagliata consigliamo la lettura dell’articolo di Annalisa Camilli qui). Qui il testo, tra i molti altri, del comunicato diffuso dall’Arci.
In sintesi (per ciò che attiene ai temi di cui qui ci occupiamo): cancellazione della protezione umanitaria; previsione di permessi “speciali” per cure mediche, per calamità naturali e per atti di particolare valore civile; estensione del periodo di trattenimento nei CPR; possibilità di trattenimento dei migranti in strutture diverse dai centri di accoglienza deputati (Cas); indebolimento del sistema di accoglienza ordinario Sprar (che potrà ospitare solo rifugiati e minori stranieri non accompagnati) e elezione del sistema di accoglienza governativo gestito dalle Prefetture a unico sistema “deputato” a ospitare i richiedenti asilo; estensione dell’applicazione del Daspo urbano alle aree in cui si trovino anche fiere, mercati e ospedali e aggravamento delle sanzioni previste in materia di blocco della libera circolazione. Qui abbiamo già espresso alcune perplessità di fondo prima che il testo fosse approvato in Consiglio dei Ministri.
Oggi ci soffermiamo su alcuni punti specifici, lasciando a chi di competenza l’analisi e il commento giuridico dell’insieme delle norme proposte.
“Necessità e urgenza”