Deve valere l’iscrizione a scuola, non in anagrafe, altrimenti si escludono i più deboli. ASGI e Lunaria chiedono alla Regione di modificare le regole di accesso al contributo per garantire uguali diritti alle famiglie con più difficoltà.
Le famiglie che non risultano iscritte in anagrafe, seppur in possesso del requisito ISEE previsto dalla delibera regionale, non potranno ricevere per i propri figli un aiuto dalla Regione per l’acquisto di computer o altri strumenti informatici, essenziali per la didattica a distanza. Risultato? Che in Basilicata vengono esclusi i bambini senza residenza.
Lo hanno denunciato ASGI e Lunaria lo scorso 24 settembre al Presidente Regione Basilicata segnalando gli effetti della Delibera della Giunta regionale del 17 febbraio 2020 che prevede, da un lato positivamente, un bonus a fondo perduto per le famiglie lucane con un reddito isee fino a 10.000 euro per l’acquisto di beni e dispositivi informatici – misura straordinaria per emergenza Covid-19 ma solo per “ i nuclei familiari in cui il soggetto richiedente, nella persona di uno dei genitori o del tutore legale, a pena di inammissibilità, alla data di presentazione della domanda….. sia residente in Basilicata.”.
Tra essi, segnalano le due associazioni nella lettera, troviamo i bambini figli di cittadini stranieri privi di regolare permesso di soggiorno, a cui devono essere riconosciuti tutti i diritti garantiti dalla convenzione di New York sui diritti del fanciullo (1989)
Ma senza permesso di soggiorno non possono essere iscritti in anagrafe e dunque non possono accedere al contributo per lo studio.
In Basilicata vengono esclusi dal Bonus PC i bambini senza residenza
Tale requisito appare dunque sicuramente discriminatorio perché esclude le persone più fragili e vulnerabili, non iscritte nelle anagrafi spesso per difficoltà economiche, così tradendo le finalità del bando quali garantire alle famiglie lucane con minori nell’età dell’obbligo scolastico forme di sostegno favorendo l’uguaglianza di trattamento tra minori, la partecipazione alle attività didattiche e sostenere l’inclusione digitale nell’età dell’istruzione obbligatoria nel rispetto dei principi di pari opportunità e non discriminazione, dell’accesso universale e dei diritti dell’utente, come espressamente riconosciuti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Sarebbe stato corretto prevedere come requisito di accesso, anziché quello della residenza anagrafica di uno dei genitori o del tutore, quello della iscrizione del minore presso un Istituto scolastico della Basilicata, svincolando il diritto di partecipazione al bando dalla regolarità del soggiorno, per i cittadini stranieri, e dall’iscrizione anagrafica per tutti.
Vanno perciò modificati i requisiti di partecipazione, in modo da garantire la piena partecipazione a tutti, cittadini italiani, comunitari e stranieri, anche non regolarmente soggiornanti, nell’interesse superiore dei minori a dare ampia informazione sulla intervenuta modifica e procedere alla riapertura dei termini di partecipazione al bando.
ASGI e LUNARIA, in assenza di riscontri alla lettera da parte della Regione Basilicata, hanno comunque supportato alcuni cittadini stranieri privi di residenza anagrafica, genitori di figli frequentanti la scuola dell’obbligo nel Comune di Matera, che hanno presentato richiesta di bonus indicando il proprio domicilio. Le Associazioni hanno segnalato i casi alla Regione, auspicando che vengano accolte le richieste e modificati i requisiti discriminatori.