Le parole di chi ha partecipato ai campi
I campi sono un’esperienza unica, intensa ed emozionante. Ogni anno coinvolgiamo quasi 1000 volontarə: ecco le testimonianze di alcunə!
2024
Un paesino di campagna, una casa a disposizione da strutturare completamente per un centro di aggregazione. Sarà una cosa bellissima.
La mia esperienza a contatto con i bambini del luogo è stata positiva, il paesino in cui eravamo era bellissimo, nel tempo libero erano disponibili varie attività e con gli altri volontari si stava molto bene.
Questa esperienza mi rimarrà sicuramente nel cuore, perché oltre ad essermi messa in gioco per la prima volta nel ruolo di “animatore”, ho creato delle bellissime amicizie! Sono state due settimane indimenticabili. Consiglio a tutti di partecipare perché si impara tanto dall’ascolto reciproco e dalla condivisione!
Ero molto preoccupata, ma questa preoccupazione si è rivelata inutile perché, anche se sono partita da sola, senza conoscere nessuno, ho fatto amicizia con tutti ed ho avuto la possibilità di entrare in contatto con la realtà turca che, fino ad allora, mi era estranea.
Mi è piaciuto molto e sono soddisfatta della mia scelta. È stato interessante conoscere persone da altre parti del mondo e anche scoprire di più sulle loro culture. Lo rifarei assolutamente.
Il progetto è stato molto ricco di insegnamenti. Il contatto con gli altri volontari mi ha dato una grande speranza per il mondo. Stare a contatto con i rifugiati, capire la loro realtà e contribuire con il sorriso e l’allegria è stata una grande esperienza di apprendimento.
Canfranc: un luogo e una storia che mi resteranno per sempre nel cuore. Avere la possibilità di restaurare un patrimonio culturale di tale spessore è stato emozionante. A coronare l’esperienza c’è stata una lunga escursione dove siamo saliti di più di 1000 metri e abbiamo dormito sotto le stelle. Inutile cercare di descrivere l’emozione!
Questa è stata la mia prima esperienza da sola all’estero ed è stato un modo per confrontarmi con i miei limiti. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con 11 coetanei con storie, culture ed origini differenti. Sono rimasta colpita da come, nonostante le barriere linguistiche, il gruppo si è dimostrato unito e pronto ad aiutare.
2023
Anche se sono solo 2 settimane, ti cambiano la vita. L’ambiente è vario, multiculturale, internazionale e semplicemente uno spasso. Confrontarsi con persone da tutto il mondo ti apre nuove prospettive che farai fatica a dimenticare, e nel frattempo il lavoro dà una ragione comune di aiutare in qualcosa di più grande.
Kehra, Estonia. Una fattoria, tre volontari, 15 giorni. Abbiamo svolto lavori di apicoltura, giardinaggio e manutenzione. Sono stato felicissimo di questa esperienza, in special modo della sinergia del mio gruppo, del contatto con la natura e dell’eccellente cibo casalingo.
Un’esperienza incredibile che ti forma su vari livelli in quanto sei a contatto con la vita reale magari per la prima volta per conto tuo lontano dalla famiglia. Le persone con cui condividi le due settimane potrebbero diventare alcuni dei tuoi migliori amici.
2022
Sono stata in un paesino nel sud della Francia per organizzare un festival musicale. Nei confini della Maison des Bateleurs convivevano talmente tante persone di nazionalità diversa che sembrava di stare in una zona a sé stante, senza una lingua, religione o cultura ufficiale.
La Turchia è un mondo da scoprire, una cultura molto distante dalla nostra e proprio per questo affascinante. Non posso che essere soddisfatto di aver fatto conoscenza con persone di una simpatia fuori dall’ordinario. Il tempo libero è stato organizzato benissimo: praticamente ogni giorno abbiamo visitato posti mozzafiato.
Il campo era incentrato sull’acquisizione di competenze di leadership giovanile e creazione di progetti in ambito sociale. L’esperienza è stata indimenticabile, ho stretto amicizia con tantissime persone, imparato molto su me stessa e aperto nuove prospettive future. Non volevo tornare a casa!
Nel momento in cui ho preso il treno per tornare a casa, ho davvero sentito di star lasciando lì un pezzo di cuore. È stata un’esperienza che mi ha arricchito, lasciandomi più responsabile e volenterosa, donandomi nuove capacità e amicizie. La consiglierei davvero!
La cosa migliore è che lavori godendo di un fantastico paesaggio. Uno dei momenti che mi ha fatto sentire più importante è quando un islandese si è fermato e ci ha detto: “Thank you for your help”. Questa piccola azione mi ha fatto sentire che quello che stavo facendo era realmente importante.
Quest’esperienza è stata davvero una delle migliori della mia vita. Ho avuto la possibilità di fare amicizia con ragazzi provenienti da ogni parte d’Europa creando legami indissolubili che ancora coltivo. Crest, la cittadina che mi ha accolto, la sento ormai come una seconda casa.
Prima della partenza ero molto spaventata, sono una ragazza timida e non sapevo benissimo l’inglese. Nonostante ciò sono riuscita a fare amicizia con tutti. L’esperienza mi ha fatto crescere tantissimo, ho condiviso cose di me che non sa nessuno. Mi sono sentita finalmente libera.
Inizialmente ero riluttante, non avevo mai viaggiato da solo. Tuttavia quelle due settimane sono state indimenticabili: sono entrato a contatto con altre culture come mai avevo fatto, ho stretto amicizie di una vita, ho espanso le mie competenze. Questa esperienza mi rimarrà per sempre nel cuore.
2021
Ho avuto la possibilità di conoscere persone con interessi simili ai miei e ho imparato molto da loro. Si sono create amicizie che porterò avanti in futuro. Ho imparato molto sul lavoro pratico, cosa che nel mio liceo non sarebbe stata possibile. Consiglierei caldamente l’esperienza!
Pazzesca! Dopo un viaggio del genere a 17 anni mi sento veramente cresciuta e molto consapevole delle mie capacità. Ho adorato il lavoro e penso di aver speso la mia estate rendendomi effettivamente utile. Inoltre ho stretto fantastiche amicizie!
È stata un’esperienza intensissima! Ho conosciuto persone molto diverse da me con le quali ho condiviso tantissimo in poco tempo. Le persone del posto erano estremamente ospitali, sorridenti e sempre in grado di metterti a tuo agio. Mi sono divertita moltissimo!
Sono una ragazza abbastanza timida: i primi momenti e il dover parlare una lingua straniera mi preoccupava. Invece mi sono divertita fin da subito e non ho affatto avuto problemi, anzi mi sento ancora con molti di loro. È un’esperienza che raccomando a chiunque!
2019
È stata la mia prima esperienza all’estero da sola, la definisco più che positiva. Il camp è stato molto ben organizzato e gli sport proposti interessanti e divertenti. Ottima armonia nata tra i ragazzi provenienti dalle varie nazioni!
È stata un’esperienza difficile ma indimenticabile. Mi è servita personalmente e mi ha insegnato molte cose. Ho avuto la possibilità di conoscere persone da tutto il mondo. Sono stata in un’area Romana a scavare per trovare reperti antichi e devo dire che è stato fantastico.
È stata un’avventura all’insegna della scoperta delle piccole cose che possono cambiare il mondo, della condivisione, dell’amicizia, del rispetto della natura. È stato un campo rigenerante per me, fisicamente stancante ma mentalmente sconvolgente. Non smetterei mai di parlarne.
All’inizio mi lamentavo ogni minuto, ma la verità è che proprio in quei momenti mi stavo innamorando alla follia di tutto il campo. Abbiamo vissuto esperienze indimenticabili come dormire nel castello guardando le stelle cadenti. Certe emozioni bisogna viverle per capirle.
Ho vissuto un’esperienza memorabile, la migliore della mia vita, senza esagerare. Ho imparato tanto, ad ascoltare, a conoscere, a scoprire, a collaborare e a coltivare chilometri di terra con solo palette, secchi e letame di cavallo. Non lo dimenticherò mai.
Sfidare i propri limiti e le proprie paure, conoscere gente nuova proveniente da tutto il mondo, praticare una lingua straniera, sentirsi di aiuto, lavorare, scoprire nuovi posti, arrivare a fine giornata stanchi ma felici… questa è stata la mia esperienza con Lunaria.
2018
Sono molto contenta e soddisfatta, penso che la scelta del luogo e dell’attività del campo siano state perfettamente azzeccate. Partire da sola per la prima volta mi ha insegnato ad autogestirmi e mi ha dato molta autonomia organizzativa. Penso sia stata un esperienza utile nella crescita e nella creazione di una propria identità sociale.
La mia è stata un’esperienza inaspettatamente divertente, poiché per me è stata la prima esperienza di volontariato e partivo dall’idea di dover lavorare tutto il giorno e partecipare a noiosi raduni. Ho invece scoperto quanto in fretta si creino dei rapporti di amicizia in una comunità così ristretta, rapporti anche duraturi difatti sono ancora in contatto con due dei ragazzi incontrati al campo.
Il mio workcamp in Islanda è stato molto bello e costruttivo, in soli 10 giorni ho imparato a interagire con altri ragazzi stranieri e ho avuto modo di imparare le loro abitudini, diverse da quelle italiane. Ho imparato a cavarmela da sola senza l’aiuto dei miei genitori, ho migliorato il mio inglese, ho fatte nuove conoscenze e ho finalmente visto il sole di mezzanotte.
Sono soddisfatta dell’esperienza vissuta perché ho potuto staccare completamente dalla mia vita, dedicarmi ad attività del tutto nuove e che hanno un’utilità sociale. Ho potuto incontrare ragazzi spagnoli e internazionali, migliorando così le lingue straniere, e immergendomi nella cultura galiziana. Ogni momento di questa esperienza mi ha insegnato qualcosa.
Il mio workcamp è stato sorpresa, scoperta, divertimento e ovviamente, lavoro. Mi ha permesso di relazionarmi con persone aventi età e nazionalità diverse dalla mia, il che mi ha permesso di scoprire nuovi lati di me e aumentare la mia autostima come persona. Il lavoro e il vivere in tenda 3 settimane è stato stancante ma lo rifarei mille volte vista la quantità di emozioni provate.
Questa esperienza mi ha aiutato a capire le mie capacità di comprendere la lingua inglese e spagnola, e di insegnare a loro quella inglese. I bambini si erano molto divertiti con noi e noi con loro, abbiamo condiviso momenti della nostra vita privata, le nostre culture e i nostri cibi.
Il mio workcamp é stato meraviglioso. Io e il mio gruppo abbiamo costruito un ponte. Il lavoro ci ha uniti e questa unione ha portato ad uno scambio culturale altissimo e alla condivisione di amore e gioia e di un affetto incredibile.
Il gruppo era fantastico e abbiamo passato tutti i 14 giorni insieme, affrontando tutti i problemi con i leader e risolvendoli. Il lavoro era ben organizzato e grazie alle spiegazioni degli archeologi abbiamo approfondito delle tematiche di cui prima sapevo molto. La vita in casa è stata meravigliosa ed era come aver affittato una casa con amici.
15 giorni in campeggio e 16 amici da tutto il mondo (francesi, danesi, russi, belgi, spagnoli). Ore 7:00 sveglia, 30 minuti di camminata e dalle 8:30 alle 13:00 si lavorava nel bosco con martelli, zappe, seghe per costruire un sentiero. Nel pomeriggio attività con ragazzi del posto e alla sera uscivamo in città a cantare tra le vie.
Un’esperienza unica. Ho lavorato facendo qualcosa di utile per l’ambiente ma mi sono divertita come non mai, ho conosciuto ragazzi da diverse parti del mondo, ho visitato zone interessanti che erano nei dintorni del campo e ho migliorato le mie capacità linguistiche riguardo all’inglese. Non potevo fare niente di più bello.
Ho scelto questa esperienza per superare molto miei limiti, soprattutto nell’adattamento a nuove situazioni e devo dire che ha assolto benissimo al suo scopo! Un’esperienza che porteró con me!
2017
Ho partecipato al campo di lavoro a Bali! Abbiamo insegnato inglese ai ragazzi di una scuola a Gilimanuk. È stato molto bello interagire con loro ed è stata un’esperienza molto formativa. Le persone sono state tutte molto accoglienti e disponibili, a cominciare dal nostro camp leader, ci hanno permesso di conoscere ed entrare in contatto con la loro meravigliosa cultura!
Il viaggio più bello che io abbia mai fatto. Mi ha aiutata nella conoscenza di persone di diverse nazionalità e nell’utilizzo dell’inglese, ma anche nell’autonomia e nell’organizzazione per quando riguarda il lavoro di gruppo. Il lavoro non è stato affatto duro e anzi, spesso veniva accompagnato da una buona musica. È stato interessante conoscere alcune tradizioni degli altri paesi. Trovarsi in un paesino circondato da montagne e mare con la luce 24 ore su 24 è qualcosa di spettacolare.
Ho lavorato, con la collaborazione di altri 7 volontari provenienti da paesi europei (Francia, Germania, Danimarca, Russia) e asiatici (Hong Kong, Taiwan), nel villaggio di Shinko, Giappone, cercando di trovare una soluzione, insieme agli abitanti, per il problema della de-popolazione, conoscendo meglio il territorio, cosa esso potesse offrire e come migliorarlo, il tutto legando con gli altri ragazzi in quanto mossi da un fine comune.
Esperienza fantastica: i ragazzi erano tutti della mia età ed è stato facile legare tra noi, grazie al fatto che partecipavano ragazzi da 6 paesi differenti abbiamo potuto conoscere culture e costumi diversi. Abbiamo visitato più volte la città che ci ospitava e siamo entrati molto in contatto con i locali. Le attività erano divertenti e formative. Mi sono divertito molto, ho lavorato e mi sono fatto nuovi amici.
Credo sia stata una delle esperienze più incisive che ho vissuto. Ho imparato a vivere come si vive in Messico e ho imparato lo spirito di fratellanza, di sacrificio dai volontari locali. Ho imparato a riconoscere le tartarughe e ho capito l’importanza della loro salvaguardia. Grazie.
L’esperienza mi ha sicuramente cambiato. Questo lo devo prima di tutto alle persone e culture che ho conosciuto, sia nel bene sia nel male. Conoscere apre sempre la mente e non c’è cosa migliore di provare qualcosa di nuovo. Spartak camp è stata indubbiamente una cosa nuova per me, che già mi manca. Perché li si era solo noi e i ragazzi, fuori dal mondo e da tutto, senza problemi. Una routine molto diversa dalla nostra era ciò che ci voleva per permettermi di capire meglio me stesso.
È stata un’esperienza formativa e divertente allo stesso tempo, ho scambiato le mie esperienze e arricchito la mia personalità attraverso lo scambio con gli altri ragazzi provenienti da paesi diversi, con le persone del posto, e attraverso il lavoro svolto.
È stata indubbiamente un’esperienza che mi ha fatto crescere molto; ho imparato ad apprezzare ancora di più le piccole cose, ed ho capito guardando i bambini sorridere davanti alle loro baracche di fango e lamiere che per essere felice non occorre poi molto!
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