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Il progetto MILD va avanti, focus sulla ricerca

16/10/2025

17 Novembre 2025

Diffondere informazioni corrette per contrastare le forme di discriminazione e razzismo è sempre più necessario di fronte agli episodi d’odio e razzismo registrati in Europa ai danni delle persone che non rispettano gli “standard etnici” imposti da ideologie razziste e discorsi d’odio.

Per questo grazie al progetto europeo MILD (More correct Information and Less Discrimination), coordinato da Lunaria in collaborazione con l’associazione Carta di Roma per l’Italia,  insieme alle organizzazioni – Maldita.es per la Spagna, African Media Association Malta e Antigone per la Grecia – stanno lavorando alla stesura di una ricerca che ha coinvolto più di 70 professionisti dei media e attivisti.

Riuniti per due giorni a Malta, il 22 e il 23 settembre 2025, la rete del progetto ha messo insieme i risultati dei singoli Paesi, analizzato punti di contatto e differenze. Il lavoro di analisi continua e a dicembre vedranno la luce quattro Rapporti Nazionali.

L’entusiasmo di far parte di un progetto che mira a contrastare la narrazione distorta e a promuovere un’informazione corretta è molto alto tra  tutti i partner, e siamo felici di condividere con voi alcune conclusioni comuni e alcune anticipazioni sui risultati specifici di ciascun Paese coinvolto nella ricerca.

RISULTATI COMUNI DELLA RICERCA NEI 4 PAESI: MALTA, GRECIA, ITALIA E SPAGNA

Mancanza di rappresentanza e barriere linguistiche

Dalla ricerca sono emersi alcuni risultati comuni, tra cui:

  • la scarsa rappresentanza delle persone con background migratorio e razzializzate nei media mainstream;
  • la barriera linguistica, che limita l’accesso ai professionisti dei media non madrelingua;
  • la ricorrenza di narrazioni negative e stereotipizzate sui migranti

ANTICIPAZIONI DI ALCUNI RISULTATI.

Pur condividendo diversi punti in comune, i quattro Paesi coinvolti hanno evidenziato anche differenze, dovute alle specifiche realtà lavorative, alle politiche locali e alle dinamiche sociali.

IN ITALIA
Uno dei punti principali sottolineati dagli intervistati è che nell’accesso alla professione giornalistica si riscontrano due grandi ostacoli per le persone straniere e razzializzate, da un lato le barriere economiche e dall’altra la mancanza di connessioni sociali. Ciò è legato alle disuguaglianze socio-economiche, soprattutto per chi ha un background migratorio.

A MALTA
I pregiudizi inconsci nel processo di assunzione sono ampiamente riconosciuti dagli operatori dei media. Una consapevolezza che potenzialmente può far cambiare l’approccio.

IN GRECIA
Dalle interviste è emerso con forza che le pari opportunità nella professione giornalistica sono inesistenti, poiché molte organizzazioni giornalistiche non dispongono di politiche interne che favoriscano l’assunzione di giornalisti stranieri o persone razzializzate.

IN SPAGNA
Sebbene la lingua sia una barriera per l’accesso alla professione giornalistica in tutti i Paesi, i professionisti latinoamericani incontrano anche discriminazioni legate all’accento e all’uso di espressioni tipiche dei loro Paesi. Questo spesso li relega a posizioni secondarie o in ruoli che non richiedono di apparire in video o di lavorare con la propria voce. I partecipanti hanno inoltre menzionato la mancanza di criteri editoriali chiari nel trattamento di temi sensibili, come quelli oggetto della ricerca.

Prossimi passi nelle attività di MILD

A dicembre 2025 saranno pubblicati i quattro Rapporti Nazionali del progetto MILD, che raccoglieranno i risultati emersi nei quattro paesi partner.

Finanziato dall’Unione europea. Le opinioni espresse appartengono tuttavia al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea o dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ -INDIRE. Né l’Unione Europea né l’amministrazione erogatrice possono esserne ritenute responsabili.

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