Abbassare le tasse, accrescere l’occupazione (non spiegando come), sostenere le imprese e respingere i migranti per aumentare la nostra sicurezza: sono i messaggi più ricorrenti in una delle campagne elettorali più brevi e demagogiche della storia della Repubblica.
La propaganda politica rincorre a colpi di slogan l’emotività di un elettorato sfiduciato e incattivito, nel contesto di una crisi democratica che lo allontana sempre più da chi governa, ma dimentica di compiere un serio bilancio del punto in cui siamo e di prospettare un progetto lungimirante e complessivo per lo sviluppo e il futuro del Paese.
Se gli elettori fossero chiamati ad esprimersi su ciò che è stato fatto nel corso della XVIIa legislatura, che cosa direbbero? Quali priorità dimenticate chiederebbero di affrontare?
A partire da questa domanda le organizzazioni della campagna Sbilanciamoci! hanno deciso di realizzare il loro primo bilancio di fine legislatura, proponendo un’accurata ricostruzione dei provvedimenti normativi, degli indirizzi strategici e delle scelte di bilancio che hanno caratterizzato le politiche pubbliche degli ultimi cinque anni.
Politiche industriali, sul lavoro e per il reddito, fisco e finanza, ambiente, istruzione e conoscenza, politiche sociali, sulle migrazioni, per la difesa e per la cooperazione internazionale, per l’economia solidale, sono i temi trattati nel rapporto a partire dai dati sulla spesa pubblica e dai principali indicatori sociali ed economici.
Il bilancio che ne risulta è molto magro e sbilanciato a favore dei soggetti e degli interessi più forti. Per questo il rapporto si chiude con un’agenda politica articolata in 10 macro-proposte sistemiche, alternative e sostenibili rivolte alle forze che si candidano a governare il paese.
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