“Con la pretestuosa motivazione del colpo di stato, il Presidente Erdogan sta cancellando la Turchia democratica”: inizia così l’appello lanciato dall’associazione Progressi insieme ad oltre 50 organizzazioni della società civile e sindacati, rivolto alla Ministra degli esteri Federica Mogherini. Un appello fatto proprio da moltissime persone: sono infatti quasi 5000 le firme raccolte, per fermare la forte repressione messa in atto dal presidente turco Erdogan dopo il tentativo di golpe. “Il Presidente Erdogan con sistematiche epurazioni sta eliminando qualunque luogo di produzione di idee critiche, nelle scuole, nelle università, nella stampa, nella magistratura, stendendo un funerea cappa di piombo per imbrigliare un società vivace e aperta”, si legge nell’appello, che punta l’indice anche contro le responsabilità europee: “Di fronte alla cancellazione dei più elementari diritti democratici che il Presidente Erdogan sta imponendo nel proprio paese, le istituzioni e i governi europei, purtroppo, non hanno dato finora quei segnali forti e inequivocabili che, da cittadini europei, ci saremmo aspettati”. Un’inerzia che secondo i firmatari è legata alla “posizione strategica nella regione, che consente alla Turchia di godere di un inaccettabile potere di ricatto nei confronti dell’Europa, sia che si tratti di gestire i flussi di migranti, sia che si tratti di tenere le chiavi dell’approvvigionamento energetico”.
Di fronte a questo scenario, le associazioni chiedono con forza alla Ministra degli esteri di “farsi interprete di queste preoccupazioni, mettendo in campo tutte le azioni possibili per impedire che il presidente Erdogan porti a compimento il suo disegno autoritario, a cominciare dalla immediata sospensione del processo di integrazione europea e dell’accordo sull’immigrazione”.
Aderiamo all’appello, che segnaliamo, invitando a firmare e a farlo circolare.
Qui il testo dell’appello
Here the english version of the petition